Il Presepe Settecentesco
Un luogo desolato, "un sentiero stretto e disagiato per cui si andava alla
spiaggia del mare, e poi una campagna aperta e solitaria" è il ricordo
lontano di un tempo ormai passato. Un luogo nel quale affiora uno scrigno, nato
dal placato furore del vulcano, dove trova spazio la testimonianza storica ed
artistica dell'amore per un Dio "bambino": il Presepe Settecentesco
di Acireale.
Un'opera di straordinaria bellezza, dove la potenza della natura e la creatività
e l'ingegno dell'uomo si coniugano per suscitare stupore e meraviglia e giungere
fino al rapimento e al coinvolgimento del visitatore nello scenario che si offre
ai suoi occhi. Lo sguardo catturato dalla penombra dell'ambiente viene immediatamente
fissato sulla situazione principale: la nascita di Gesù, e ci si accorge
improvvisamente di essere diventati personaggi estemporanei di questo presepe
nel quale è stato curato ogni dettaglio per far sì che il "pellegrino"
non resti un elemento estraneo alla scena, ma piuttosto diventi il protagonista
di un brandello di vita che sembra essersi fermato nel tempo tanto è intensa
l'espressività dei volti dei 34 personaggi che lo compongono. Il presepe
trova quasi una naturale ambientazione in quello che è un ingrottamento
lavico, e i personaggi a grandezza naturale che nei loro costumi si rifanno ad
un vago ottocento popolaresco non stridono sulla scena, non sembrano neanche anacronistici
rispetto all'evento della Natività, ma piuttosto fanno trasparire dai loro
volti in cera colorata l'umiltà e la fede che li pervade nel presentarsi
al Signore. Gli stessi Re Magi, pur indossando vesti sfarzose, realizzate con
damascati del settecento lavorati in oro, non si discostano dal clima di sottomissione
che aleggia sulla scena, scena nella quale gli oggetti appartenenti alla tradizione
siciliana come "u bummulu", "a quartara", "i fasceddi"
caratterizzano i personaggi e conferiscono loro insieme al divino infante un ruolo
da protagonisti. Protagonisti di una vita semplice, carica di valori profondi,
la vita di un tempo in cui le donne indossavano scialli e portavano "trusce"
e "panari" carichi di frutta, dove gli uomini avevano i volti segnati
dalla fatica del lavoro "agreste".
La storia di questo luogo ha inizio un sabato di fine estate del 1741, quando
il sacerdote Don Mariano Valerio di ritorno insieme ad altri suoi confratelli
da un pellegrinaggio presso la vicina edicola mariana dedicata alla "Madonna
dei Raccomandati", fu costretto a rifugiarsi in quello che era un anfratto
lavico tutt'altro che accogliente, perché sorpreso da un violento temporale.
Mentre gli ecclesiastici si trovavano all'interno dell'oscura caverna, il Valerio
contemplando la profondità di quell'antro, fu come folgorato da un'ispirazione
divina e maturò l'idea di realizzare di quel luogo "una grotta a somiglianza
di quella di Betlemme". Da quel dì, fu lo stesso Don Mariano Valerio
ad occuparsi della realizzazione del progetto che giorno dopo giorno, superando
varie difficoltà, andava compiendosi. Così all'alba del 24 dicembre
1752 il sogno di questo prete, suscitato da una fede incrollabile si avverò
"fra i fumi di olezzante incenso e le gravi armonie dell'organo che si spandevano
nella silenziosa campagna inaspettatamente popolata"; il tempio intitolato
"Sancta Maria ad præsepe" è pronto per custodire in sé
la rappresentazione dell'evento che cambiò la Storia.
Al munifico canonico Mariano Valerio, succedettero molti altri ecclesiastici che
si adoperarono tutti con zelo e fervente abnegazione nel rendere questo luogo
sempre più consono alla presentazione della Natività. Sicuramente
fra di essi si distinse in quest'opera quale "splendido benefattore"
Don Pasquale Abate Pennisi figlio del Barone di Floristella, il quale verso il
1820 ampliò la chiesa costruendo l'attuale facciata e realizzando la volta
in pietra pomice nera che oggi possiamo ammirare. Lo stesso Abate Pennisi incaricò
sin dal 1812 il valoroso ceroplasta locale Mariano Cormaci per arricchire il Presepe
di nuovi personaggi. Questi fu seguito dall'artista romano Santi Gagliani che
proseguì la sua opera realizzando molte delle teste in cera che costituiscono
l'elemento peculiare delle statue che compongono l'opera. In virtù della
delicatezza stessa dei materiali con cui furono realizzate fu più volte
necessario restaurare l'insieme. Senza dubbio gli interventi più importanti
e profondi furono due: il primo eseguito all'inizio del secolo dal valoroso artista
in cera Giovanni Strano il quale riportò all'antico splendore il presepe
che si presentava in pessime condizioni alla fine del periodo più oscuro
della sua storia, nel quale venne chiuso a causa di una controversia di proprietà;
il secondo realizzato fra il 1979 e il 1984 dalla Soprintendenza ai Beni Culturali
ed Ambientali di Catania, diede un impianto stabile al presepe che fino ad allora
veniva montato e smontato ogni anno nel periodo delle festività natalizie,
evitando così che le teste in cera e le mani in legno subissero inevitabili
danneggiamenti. I lavori che riportarono allo splendore originale sia la struttura
del tempio sia le statue ci permettono ora di poter godere di un'opera d'arte
che rappresenta l'inequivocabile genio creativo degli artisti locali del tempo.
Visitare il Presepe Settecentesco di Acireale è tuffarsi in un luogo dove
la storia si ripropone ogni giorno a se stessa, è immergersi nell'incanto
di questo Mistero.
Anagrafica
Provincia: Catania Comune: Acireale
Luogo e collocazione: Chiesa (parrocchiale) Santa Maria della Neve - via provinciale
per Riposto, 3
Provenienza: Ubicazione originaria
Oggetto: Presepe
Epoca: Seconda metà del secolo XVIII - secolo XX
Autore: Artisti della ceroplastica e scultori; ignoti artigiani (secoli XVIII
- XX); Patanè (Acireale secolo XX)
Materia: Cera, legno, resina, stoffa, capelli, vetro, cuoio, pelle di pecora,
cartapesta, gesso, ferro, metallo, cartone, terracotta.
Misure: A grandezza naturale
Proprietà: Curia vescovile di Acireale - dono di benefattori, seconda metà
del XVIII secolo - XX secolo.
Stato di conservazione: Restaurato fra il 1979 e il 1984, oggi presenta condizioni
critiche dovute ad attacchi biologici, evidenti sia nei volti in cera, sia nelle
parti in legno, sia nei costumi. Nonostante ciò rappresenta un importante
attrazione turistica sia per l'ambientazione (è allestito in una grotta
di scorrimento lavico naturale) sia per la rilevanza storica, artistica ed etnoantropologica.
Descrizione: Il presepe, collocato ormai stabilmente nella grotta, è costituito
da 35 figure umane aventi pregevoli teste in cera e mani in legno, realizzate
a partire dal XVIII secolo, e 8 animali risalenti agli inizi del Novecento.
Notizie storico critiche: La chiesa di Santa Maria della Neve fu in origine una
grotta naturale di scorrimento lavico. fondata dal canonico Mariano Valerio (1707
- 1793) e dedicata a Nostra Signora del Presepe, venne benedetta e aperta al culto
il 24 dicembre 1972. Forse sin da quell'anno, durante il periodo di Natale, vi
si espose un presepe con figure a grandezza naturale.
Ai pochi personaggi di cui era composto inizialmente se ne aggiunsero altri a
partire dal 1812 quando, per incarico del can. Pasquale Pennisi (1762 - 1828)
molte teste e mani furono realizzate da Mariano Cormaci, un ceroplasta attivo
fra la fine del '700 e la prima metà dell'800. In quegli anni il presepe
fu anche arricchito di sfarzosi abiti per i re magi. Dopo la morte del Pennisi
il sac. Ignazio Mangani (1779 - 1845) lo ingrandì ulteriormente, dotandolo
di numerose figure e di tessuti più o meno pregiati per i magi.
Sembra che le teste e le mani furono poi eseguite da Santi Gagliani, un ceroplasta
romano che operò in Acireale intorno alla metà dell'800, e da fra
Salvatore u nuticianu, vissuto a Noto nel XIX secolo. A proposito del Cormaci
e del Gagliano è stato osservato che essi confezionarono le teste con un
tipo di lavorazione a mano di cera stratificata a colori, determinando un colore
carneo di straordinaria naturalezza e realizzando delle figure di mirabile fattura.
Le notizie, piuttosto scarse, ci riferiscono che, dopo un periodo di chiusura,
la chiesa fu riaperta nel dicembre del 1900 e che da allora vi si espose un presepe
totalmente rinnovato: Giovanni strano, un ceroplasta attivo forse in Acireale
fra la fine dell'800 e la prima metà del '900, aveva rifatto alcune teste,
ne aveva eseguite delle nuove e aveva costruito 50 personaggi circa.
In passato il presepe si esponeva dal 25 dicembre al 19 gennaio; poi, con l'andar
del tempo, il periodo di esposizione si è ridotto al 7-8 gennaio. Montato
su impalcature sia mobili che fisse, il presepe veniva allestito di volta in volta:
si realizzavano le figure umane costruendo i manichini di stoppie e ferro ai quali
si collegavano la testa di cera con i capelli di crine e le mani in legno. Dopo
si rivestivano gli uomini con tunicelle, cappelloni, fatti a triangolo e bisacce,
mentre le donne indossavano le gonne sulle tunicelle, il fazzoletto in testa e
recavano in genere una cesta. Infine si sistemavano le figure umane e gli animali
sulle impalcature, fra il lichene, le palme, le ceste con la frutta, le felci
e i rami di aranci. Dal 2 al 4 gennaio, giorni in cui la chiesa restava chiusa,
alcuni pastori venivano trasformati in soldati e re magi.
Concluso il periodo di esposizione si smontava il presepe e si conservavano i
materiali nella sagrestia.
Dopo il lavoro di restauro è stato collocato stabilmente nella grotta,
ormai rinnovato sia per quanto riguarda il numero, l'aspetto figurativo e la disposizione
dei personaggi, sia per l'uso di frutta non più fresca e di stoffe lavorate
a mani in sostituzione del verde naturale. Il lavoro è stato eseguito dalla
costumista Santuzza Calì e dall'artista Gabriella Saladino.
Informazioni
Natale 2022 - orari di visita
Dal 1 dicembre 2022 al 8 gennaio 2023
Tutti i giorni
ore 09:00-13:00
ore 15:30-18:00
Sabato e Domenica
ore 09:00-13:00
ore 15:30-19:00
31 Dicembre 2022
ore 09:00-13:00
ore 15:30-18:00
6 Gennaio 2023
ore 09:00-10:30 e 12:00- 13:00 (dalle 11.00 alle 12:00 S.Messa )
ore 15:30-19:00
BIGLIETTO INTERO: 2,00 EURO
BIGLIETTO RIDOTTO: 1,50 EURO
*Gruppi composti da almeno 20 persone 1 gratuità ogni 20
BIGLIETTO RIDOTTO: 1,00 EURO
*Bambini di età compresa fra i 6 e i 14 anni
*Adulti di età compresa fra i 65 anni e i 75 anni
GRATUITO
*Bambini di età sotto i 6 anni
*Adulti sopra i 75 anni
*Diversamente abili
Per i Gruppi il presepe sarà visitabile su prenotazione telefonando ai numeri 3358434776 o 3296154135 Associazione Presepe Settecentesco o scrivendo a
presepeacireale@gmail.com
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