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Pietro Paolo Vasta
Fotografia
Pietro Paolo Vasta (1697-1760)


La sua opera artistica si inserisce nella febbrile ricostruzione di Acireale dopo il tremendo terremoto del Val di Noto del 1693.
Nasce ad Acireale il 31 luglio 1697 e dal 1705 al 1710 i genitori lo affidano alla scuola artistica di Giacinto Platania e di Baldassarre Grasso, pittori locali. Successivamente sarà discepolo anche dei fratelli Filocamo, giunti da Messina. Nel 1714, all’età di diciassette anni si trasferisce a Roma, dove si dedica allo studio delle Scienze, della Storia e dell’ Anatomia. Sotto la protezione del cardinale Ottoboni, riscuote successo ed onori. Dipinge anche in Lombardia, Piemonte e Toscana e a Napoli dove risiede per un anno. Nel 1726 sposa Isabella Adami che gli darà sette figli, il primogenito dei quali, Alessandro, diventerà pittore e suo collaboratore. Nel 1731 ritorna ad Acireale e l’anno dopo ottiene l’incarico per gli affreschi della chiesa di San Sebastiano. Dal ’36, per otto anni, il giovane pittore palermitano Vito D’Anna è suo apprendista. Nel ’37-’38, Vasta esegue le decorazioni della Cappella del Sacramento, a San Sebastiano; e nel ’38-’39 affresca il transetto della Cattedrale e i pennacchi della cupola. Nel ’44 lavora nella Chiesa di San Camillo e nel ’51 nella Chiesa di Santa Maria del Suffragio. Nel 1755, colpito da malore, cade dalle impalcature mentre esegue gli affreschi della Chiesa di Sant’ Antonio di Padova. La caduta lo rende inattivo e immobile per cinque anni. Pietro Paolo Vasta muore ad Acireale il 28 novembre 1760. L’universo pittorico del Vasta è popolato spesso da figure femminili tratteggiate con mano leggera e sicura. Nella scena dell’Apparizione di Cristo in casa di Nicostrato, nella Chiesa di San Sebastiano, l’artista ha rappresentato un gruppo di sei donne inginocchiate; l’eleganza dell’abbigliamento, la cura dei particolari delle acconciature, la grazia dei gesti costituiscono la principale attrattiva di questo affresco, incuneato tra la variopinta scacchiera del pavimento e la curvatura della lunetta. Le fanciulle sedute alla tavola delle Nozze di Cana (Cattedrale, lunetta al di sopra l’ingresso della sagrestia) , strette nei lacci dei corsetti colorati, movimentano con gesti vivaci e impazienti la scena festosa, dominata, al centro, da una signora con diadema e mazzo di fiori tra i capelli.
Le opere del Vasta si possono ammirare ad Acireale nei seguenti siti:
• Basilica Cattedrale: le due tele Natività e Cristo risorto con San Tommaso e la Maddalena, gli affreschi dei pennacchi della cupola e del transetto, tra cui risaltano Le nozze di Cana;
• Basilica Collegiata di San Sebastiano: il ciclo degli affreschi sulla vita di San Sebastiano fra transetto e coro e le due tele La Pietà e La Trinità con i SS. Marco, Girolamo e Liborio; le due statue poste dinanzi l’ingresso centrale realizzate su suo disegno;
• Chiesa di San Camillo: gli affreschi e la tavola dedicata alla Madonna delle Grazie nell'altare;
• Chiesa del Suffragio: serie di affreschi;
• Chiesa di Maria SS. Odigitria: serie di affreschi;
• Chiesa di Loreto: serie di affreschi;
• Chiesa di San Pietro: la facciata realizzata su suo disegno ed opere su tela;
• Pinacoteca Zelantea: alcune tele.
Altre opere sono presenti ad Aci Catena (Chiesa di S. Lucia, Convento di S. Antonino e nella Chiesa del Suffragio), Aci S. Antonio (Chiesa madre), Giarre (Duomo), Milo (Chiesa L’Addolorata), Riposto (Chiesa di S. Anna, Maria Santissima), Santa Venerina, Catania (Chiesa di Santa Chiara) ed a Caltagirone (Chiesa di San Bonaventura).

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